Abstract Nel patrimonio italiano delle circa 40.000 architetture per la scuola, solo una esigua minoranza può essere considerata di buona o ottima qualità. I segni dell’ evidente collasso di questo patrimonio, analizzati con la ricerca Prin “Prosa: prototipi di scuole da abitare” sono un’opportunità per costruire relazioni più forti tra le scuole come edifici e le scuole intese come comunità che le abitano. Ciò richiede un ripensamento dell’approccio al progetto dei luoghi di apprendimento anche all’interno delle scuole di architettura. L’articolo inquadra tale questione e descrive l’attività svolta nell’ambito di un corso di progettazione architettonica intensivo, in piena pandemia, incentrato sugli scenari post covid 19 e sulle nuove relazioni che tre scuole di Venezia, diverse per tipologia architettonica e morfologia dei contesti in cui sono insediate, possono produrre con un ripensamento dei loro spazi interni ed esterni inducendo anche un restauro e recupero dei luoghi urbani contermini.